Oggi voglio considerare la fine del mese di luglio come una tappa posta circa a metà del tragitto rappresentato dall’anno che si sta vivendo, un momento in cui pensare alla strada percorsa finora e alle incognite che si intravedono al termine di questa, una strada che può essere identificata essenzialmente col percorso universitario. L’impegno richiesto da quest’ultimo ha occupato prepotentemente tutti i mesi trascorsi dall’inizio dell’anno ad oggi, durante i quali lo studio si è intensificato e il tempo necessario per la preparazione degli ultimi esami in calendario è stato tanto; un tempo che però ha anche riservato numerosi insegnamenti capaci di condizionare in maniera permanente il mio modo di vedere e affrontare la vita, un approccio che ora sento più consapevole e completo.
Parallelamente alla carriera di studente non ho comunque mai smesso di coltivare i miei interessi più personali e, grazie alla passione che talvolta sembra assumere le caratteristiche dell’incoscienza, l’impegno profuso nel perseguire i sogni sembra aver riscosso un primo segnale positivo, che mi sento di poter considerare per nulla fraintendibile.
Bilanciare responsabilità e creatività ha però richiesto tantissime energie e ha lasciato dietro di sé i segni della stanchezza ma, malgrado questa, la voglia di fare accumulata fin qua è tanta da non sentirmi spaventato dalle incognite del futuro e credo sia arrivata l’ora di trovare il coraggio di osare e rischiare, il momento di mettersi in gioco totalmente. Ciò non significa gettarsi nella mischia allo sbaraglio ma, anzi, se si è certi del valore che è venuto ad acquisire il percorso fino ad ora compiuto, non si deve avere timore di esporsi in prima persona e sostenere le proprie idee, sempre nel rispetto dei differenti punti di vista ma, allo stesso tempo, con decisione e convinzione.
Se, dunque, quest’ultimo lungo periodo composto di tanti mesi d’impegno individuale ha messo alla prova i nervi e le capacità di comprensione e di pensiero, fiaccando, in alcune occasioni, anche la voglia di pensare in modo vitale e innovativo, ho avvertito nel frattempo anche la possibilità di correre il rischio di perdere di vista i semplici ma essenziali valori nei quali credo profondamente, valori che in ogni condizione in cui mi venga a trovare riescono a trasmettermi la capacità di farmi forza e di trovare le energie per far fronte alle difficoltà e alle serie di impegni che inevitabilmente la vita riserva. Per non dimenticare mai, allora, queste brevi ma imprescindibili formule in cui tanto sento di riconoscermi voglio oggi scriverle, scriverle qui.
Credo nell’onestà, nella sincerità, nella voglia di imparare e nella voglia di fare.
Credo che non si debba limitare la curiosità e credo nella capacità di indirizzare la creatività.
Credo nella costanza di coltivare i sogni.
Credo che sia essenziale avere fiducia nelle proprie potenzialità e credo nella capacità di saper concretizzare le idee.
Credo nella necessità di avere sempre una visione d’insieme e che si debba evitare di cedere ai facili schematismi.
Credo nel guardare lontano e che umiltà e ambizione non siano termini opposti e inconciliabili.
Credo nel non arrendersi mai.
Credo che ora si debba avere coraggio, il coraggio di parlare, il coraggio di agire.
È il momento del coraggio.
È il momento di avere coraggio.
SM
Parallelamente alla carriera di studente non ho comunque mai smesso di coltivare i miei interessi più personali e, grazie alla passione che talvolta sembra assumere le caratteristiche dell’incoscienza, l’impegno profuso nel perseguire i sogni sembra aver riscosso un primo segnale positivo, che mi sento di poter considerare per nulla fraintendibile.
Bilanciare responsabilità e creatività ha però richiesto tantissime energie e ha lasciato dietro di sé i segni della stanchezza ma, malgrado questa, la voglia di fare accumulata fin qua è tanta da non sentirmi spaventato dalle incognite del futuro e credo sia arrivata l’ora di trovare il coraggio di osare e rischiare, il momento di mettersi in gioco totalmente. Ciò non significa gettarsi nella mischia allo sbaraglio ma, anzi, se si è certi del valore che è venuto ad acquisire il percorso fino ad ora compiuto, non si deve avere timore di esporsi in prima persona e sostenere le proprie idee, sempre nel rispetto dei differenti punti di vista ma, allo stesso tempo, con decisione e convinzione.
Se, dunque, quest’ultimo lungo periodo composto di tanti mesi d’impegno individuale ha messo alla prova i nervi e le capacità di comprensione e di pensiero, fiaccando, in alcune occasioni, anche la voglia di pensare in modo vitale e innovativo, ho avvertito nel frattempo anche la possibilità di correre il rischio di perdere di vista i semplici ma essenziali valori nei quali credo profondamente, valori che in ogni condizione in cui mi venga a trovare riescono a trasmettermi la capacità di farmi forza e di trovare le energie per far fronte alle difficoltà e alle serie di impegni che inevitabilmente la vita riserva. Per non dimenticare mai, allora, queste brevi ma imprescindibili formule in cui tanto sento di riconoscermi voglio oggi scriverle, scriverle qui.
Credo nell’onestà, nella sincerità, nella voglia di imparare e nella voglia di fare.
Credo che non si debba limitare la curiosità e credo nella capacità di indirizzare la creatività.
Credo nella costanza di coltivare i sogni.
Credo che sia essenziale avere fiducia nelle proprie potenzialità e credo nella capacità di saper concretizzare le idee.
Credo nella necessità di avere sempre una visione d’insieme e che si debba evitare di cedere ai facili schematismi.
Credo nel guardare lontano e che umiltà e ambizione non siano termini opposti e inconciliabili.
Credo nel non arrendersi mai.
Credo che ora si debba avere coraggio, il coraggio di parlare, il coraggio di agire.
È il momento del coraggio.
È il momento di avere coraggio.
SM
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